L'Europa dopo le elezioni

UE: l’affermazione delle Destre sovraniste è stata solo rimandata?

Newsletter Speciale, puntata n.1 - Dopo le elezioni europee di giugno, il panorama politico dell'UE sembra stabile, ma le sfide globali richiedono un ripensamento delle priorità. In questa puntata, esploriamo il nuovo scenario politico europeo e le sue implicazioni.
Newsletter Speciale settembre - ottobre 2024 | Il Caffè Geopolitico - PUNTATA 1

L’Unione Europea che emerge a seguito delle Elezioni Europee di giugno è senza dubbio un’evoluzione di quella della precedente legislatura, sebbene i cambiamenti attesi a livello politico ed istituzionale non siano, per il momento, così netti.
I risultati elettorali hanno parzialmente rispettato le aspettative: i popolari (PPE) e i social-democratici (S&D) sono ancora i due principali gruppi del Parlamento Europeo, mentre la tanto attesa (o temuta) “deriva sovranista” non si è verificata, dato che i numeri sono stati inferiori rispetto a sondaggi e previsioni.
La rielezione di Ursula von der Leyen (PPE) alla presidenza della Commissione Europea è il segnale che l’UE punta sulla continuità programmatica e sull’esperienza, accantonando per il momento sperimentazioni rischiose ed alleanze forzate. Questa tendenza è confermata anche dalle scelte fatte per le altre cariche della nuova governance europea: Consiglio, Parlamento e Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza saranno ancora una volta guidati da esponenti popolari (Roberta Metsola, Parlamento), social-democratici (Antonio Costa, Consiglio Europeo) e liberali (Kaja Kallas, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri).
Nessuno spazio al potere dunque per i rappresentanti dei gruppi con posizioni più radicali, come i Conservatori e Riformisti (ECR), il nuovo gruppo di Patrioti per l’Europa (PfE) e i gruppi “Europa delle nazioni sovrane” (ESN) e “La sinistra” (GUE/NGL). Ciononostante, la crescita fatta registrare da questi gruppi in termini di consenso e rappresentanza non può essere minimizzata, ma anzi sarà proprio uno degli aspetti che caratterizzeranno la nuova legislatura europea.
Particolare attenzione andrà prestata nei confronti dei gruppi appartenenti alla sfera ideologica delle “Destre” nazionaliste e sovraniste, fortemente rappresentate all’interno del nuovo Parlamento Europeo e in ascesa a livello nazionale.
I Paesi dove i partiti di destra crescono maggiormente sono niente meno che gli Stati membri fondatori dell’UE. In Italia, Francia, Paesi Bassi e Belgio, il partito con più voti alle Elezioni Europee appartiene ad uno dei due principali gruppi nazional-conservatori: nel caso di Italia e Belgio, Fratelli d’Italia e Nuova Alleanza Fiamminga appartengono al gruppo dei Conservatori e Riformisti.
In Francia e nei Paesi Bassi, invece, il Rassemblement National e il Partito per la libertà sono tra gli esponenti di punta dei Patrioti per l’Europa, nuova formazione nata dopo le elezioni che ha raccolto partiti ed europarlamentari fuoriusciti dagli altri gruppi nazional-conservatori.
Nel resto d’Europa, la Spagna è l’unico Paese di dimensioni rilevanti dove la destra ottiene risultati contenuti, mentre in Germania il governo Scholz, formato da socialisti, liberali e verdi, resiste nonostante le forti pressioni provenienti dalla sinistra e, soprattutto, dall’estrema destra rappresentata da Alternativa per la Germania.

Questo trend disomogeneo ci consegna un’Europa ideologicamente frammentata ed un’UE all’insegna della continuità e della moderazione. Lo scenario che si preannuncia nella nuova legislatura europea 2024-2029 è dunque quello di un’UE compatta a livello sovranazionale ma instabile e polarizzata dal punto di vista intergovernativo (cioè dei governi nazionali). La crescita delle istanze radicali richiederà una stretta collaborazione tra governi nazionali ed istituzioni europee, con queste ultime chiamate a dimostrare che la continuità programmatica premiata dagli elettori europei sarà la vera chiave verso una nuova Europa moderata, concreta e al passo coi tempi.

Giorgio Fioravanti

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Indice delle Puntate:
  1. Il nuovo panorama politico | di Giorgio Fioravanti - Venerdì 6 settembre
  2. Il contesto economico | di Davide Tentori - Venerdì 13 settembre
  3. Sicurezza economica e grandi transizioni | di Paolo Pellegrini - Venerdì 20 settembre
  4. Il futuro della politica commerciale | di Filomena Ratto - Venerdì 27 settembre
  5. Sicurezza e Difesa | di Lorenzo Nannetti - Venerdì 4 ottobre
  6. Ritorno al futuro: quali prospettive? | di Davide Tentori - Venerdì 11 ottobre

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