Ci sarà la guerra in Europa?

Quale forma potrebbe assumere una guerra in Europa e quanto siamo preparati ad affrontarla?
Con il programma Strategic Horizons vogliamo costruire strumenti per leggere questi scenari complessi e orientare risposte più consapevoli. Eccovi una nostra prima riflessione sui rischi della guerra oggi. Ne seguiranno altre su che cosa significa per noi fare la pace e su come si possa evitare un conflitto.
Negli ultimi mesi, alcuni segnali – politici, militari e strategici – hanno inasprito il livello dello scontro verbale, diplomatico e spesso anche materiale (ad es. sabotaggi e spionaggio) tra Unione Europea e Russia. Non necessariamente questo dovrà portare a uno scontro aperto, tuttavia esistono segnali che arrivano da Est, da dentro l’Unione e dai suoi confini più vulnerabili che impongono una riflessione circa i rischi futuri.

Il rischio guerra: un’ipotesi da prendere sul serio

Come spieghiamo in Ci sarà la guerra in Europa?, l’idea di un conflitto armato nel continente non è più da escludersi automaticamente. Per quanto sia impossibile oggi prevederne la inevitabilità o le forme eventuali, la prospettiva – anche in caso di termine del conflitto in Ucraina – è di una tensione crescente con Mosca. In quest’ottica, anche a causa delle stesse dinamiche interne alla Russia e alla sua politica estera, ci si trova davanti a un classico paradosso di deterrenza: rafforzare il dispositivo di difesa aumenta le tensioni, ma ridurlo o mantenerlo insufficiente di fatto può incoraggiare l’avversario all’aggressione. Le dichiarazioni, le posture e le dottrine dei Paesi europei e NATO si stanno dunque adattando a un contesto in cui il tradizionale approccio verso il confine orientale non basta più: serve una nuova prontezza strategica.
L’attuale contesto mondiale mostra infatti come l’uso della forza per la risoluzione delle dispute tra Paesi, incluse grandi potenze, sia considerato sempre più accettabile. In questo contesto, l’Europa fatica a trovare una propria rotta strategica.
Ma siamo già entrati in una fase critica? In Abbiamo superato il punto di non ritorno? sottolineiamo come l’assenza di una visione politica condivisa rischi di trasformare l’incertezza in una pericolosa paralisi.
Un tassello fondamentale, inoltre, è il coordinamento militare e nucleare tra potenze europee: Comprendere la coordinazione nucleare tra Francia e Gran Bretagna permette di capire quali margini esistano (o manchino) per una strategia autonoma europea.
Infine, l’e-book Armi e guerra in Ucraina è una guida essenziale per comprendere come il conflitto ucraino continui a fungere da laboratorio bellico, diplomatico e strategico. Una realtà che l’Europa non può ignorare.

Non solo armi: disinformazione, elezioni e fragilità

La guerra non è fatta solo di missili e truppe. Si combatte anche con le informazioni, nei media e nelle urne.
Nell'analisi La propaganda russa e le sanzioni UE contro i media pro-Cremlino affrontiamo l’offensiva informativa di Mosca e le misure adottate dall’Unione per contrastarla, tra rischi di censura e necessità di difesa.
Le pressioni ibride si esercitano anche nei processi elettorali. In Focus sulla Moldova – Intervista a Matteo Pugliese e Romania, elezioni annullate: un banco di prova per la democrazia, emergono chiaramente le tensioni politiche e istituzionali che rendono vulnerabili gli Stati più esposti all’influenza russa.

La Russia oggi: un gigante strategicamente fragile

Per prepararsi al conflitto, bisogna prima capire l’avversario. La Russia è un attore aggressivo, ma anche profondamente fragile. Come mostriamo in Vulnerabilità interna, debolezza esterna, il sistema russo è attraversato da debolezze strutturali che ne limitano l’autonomia strategica e moltiplicano il rischio di azioni disperate.

A cura di Lorenzo Nannetti e Pietro Costanzo
https://ilcaffegeopolitico.net/strategic-horizons
Con Strategic Horizons vogliamo offrire strumenti, analisi e visione per interpretare un mondo sempre più instabile. Vogliamo aiutare chi legge, decide o studia a orientarsi tra minacce ibride, nuove posture militari, rischi nucleari e vulnerabilità politiche.

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